http://www.biologicofvg.it/content/documents/dl000020.etichetta.pdf

Etichette dei prodotti biologici e biodinamici

 

1.      Caratteristiche dell’etichetta

 

Uno strumento a nostra disposizione per conoscere cosa acquistiamo e tutelare la nostra salute è l’etichetta, che si potrebbe anche definire la carta di identità di un prodotto.

 

 Ricordo quando nel 1992 usci il D.lgs. 109 del 27/01/92 il quale prevedeva tutta una serie di informazioni e obblighi che, fino ad allora erano lasciati al buonsenso degli operatori e/o consumatori, lasciando campo libero ad adulterazioni, sofisticazioni e frodi alimentari. Sulle etichette non erano riportate le scadenze dei prodotti, le modalità di conservazione e spesso le poche informazioni riportate non consentivano di confrontare prodotti simili per orientarsi su quello più adeguato a soddisfare le proprie esigenze. Oggi invece, è  uno strumento che, con la tracciabilità ci consente di ricostruire la vita di un prodotto risalendo man mano nella  filiera dalla zona di produzione, i trattamenti effettuati o nel caso del bestiame gli alimenti con il quale è stato cresciuto.

 

1.       Come funziona l’agricoltura biologica, gli organi di controllo e garanzia

 

È l’unica forma di agricoltura controllata secondo regole fissate da leggi europee e nazionali. Non si basa, quindi, su autodichiarazioni del produttore ma su un Sistema di Controllo uniforme in tutta l’Unione Europea
L’azienda che intende avviare la produzione biologica comunica la sua intenzione alla Regione e ad uno degli Organismi di controllo autorizzati. L’Organismo procede alla prima ispezione con i propri tecnici specializzati che esaminano l’azienda, i campi, gli allevamenti, i magazzini e valutano se l’azienda può essere ammessa nel sistema di controllo e iniziare la fase di conversione. Il periodo di conversione serve a “disintossicare” il terreno dall’uso precedente di prodotti chimici e a renderlo adatto in due o più anni alla coltivazione biologica. Solo dopo la conclusione di tale periodo i prodotti possono essere commercializzati con la dicitura “proveniente da agricoltura biologica” che è l’unica ammessa dal regolamento. L’Organismo provvede a più ispezioni l’anno, anche a sorpresa, e può prelevare campioni da sottoporre ad analisi. La tracciabilità del prodotto viene da sempre garantita, nel metodo biologico, attraverso la documentazione di ogni passaggio su appositi registri predisposti dal Ministero. Oltre a ciò, le aziende biologiche sottostanno a tutti i normali controlli effettuati da parte delle Aziende Sanitarie e dei NAS.

 

Gli organismi di controllo

Gli organismi di controllo certificano le produzioni biologiche, garantiscono che queste siano state ottenute secondo il metodo di coltivazione previsto e sono tenuti a riportare i propri dati nelle etichette di tutti prodotti biologici. Due esempi dei 15 operanti attualmente in Italia.

 

ICEA (Istituto di Certificazione Etica ed Ambientale)


ICEA è l’Istituto Autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che controlla la qualità e quantità dei prodotti in entrata e in uscita presso i supermercati, effettuando verifiche costanti nei negozi e periodiche analisi a campione sui prodotti in vendita, per verificare l’assenza di pesticidi e fertilizzanti nonché la conformità ai dettami dell’agricoltura biologica.

ICEA certifica i ristoranti della catena NaturaSì ed il "Menù Bimbi" di IKEA.

www.icea.info

 

Qc&i (International Services - Quality Assurance System) 

 

QC&I è a disposizione delle aziende del settore agroalimentare, che vogliono certificare la conformità del proprio sistema di produzione alle norme istituzionali di riferimento per l'agricoltura biologica, consente la certificazione dei prodotti da agricoltura integrata e di quelli ottenuti secondo disciplinari privati. Ha predisposto le linee guida per la ristorazione con un meccanismo computerizzato che collega il carico delle materie prime biologiche certificate alla ingredientistica necessaria per la preparazione dei vari piatti, fino allo scarico delle stesse attraverso lo scontrino fiscale che cita le varie voci, verificabile dal cliente.

www.qci.it

 

1.      I principali certificatori privati

 

Oltre agli organismi di certificazione riconosciuti, esistono enti ed associazioni che rilasciano dei marchi privati alle aziende che rispettano particolari disciplinari. Per l’agricoltura biologica questi regolamenti sono normalmente più restrittivi rispetto al Regolamento Comunitario.

 

Di questi il marchio internazionale di certificazione DEMETER (registrato il 27 ottobre 1961 a Ginevra), posto sulle etichette di prodotti freschi e trasformati, garantisce al consumatore il totale rispetto e l'alta qualità del metodo di Agricoltura Biodinamica.

Il marchio DEMETER [1]garantisce che i prodotti alimentari contrassegnati o i loro ingredienti provengano da coltivazioni o allevamenti biodinamici.

Le norme da rispettare per ottenere la certificazione e il marchio Demeter fissano i metodi per la produzione vegetale (uso di compost e preparati, divieto di materiali geneticamente modificati ecc.), ma anche direttive per la lavorazione della carne, prodotti caseari, prodotti di panificazione, frutta, verdure, spezie, erbe aromatiche, e prodotti non alimentari come i cosmetici e i prodotti tessili. Il marchio è presente in tutti i continenti e controlla e certifica l'intera gamma dei prodotti biodinamici provenienti da tutto il mondo. 

1.      In cosa si differenzia il biodinamico dal biologico

 

Pur rientrando nel quadro normato dal Reg.CEE per il biologico, tutti i prodotti biodinamici sottostanno ad un disciplinare più severo, concepito dagli studi di Rudolf Steiner nel primo ‘900.

Questo metodo  vede la terra, i minerali, le piante e gli animali come un unico organismo, della cui vita l'uomo è responsabile. Con il metodo Biodinamico garantito Demeter l'agricoltura è in sintonia con la natura, la terra e gli uomini. Il completo rispetto dei  suoi ritmi portano, l'agricoltore biodinamico ad abolire l'utilizzo di fertilizzanti minerali sintetici e di pesticidi chimici, e a gestire il terreno utilizzando la conoscenza scientifica dei cicli cosmici e lunari. La fertilità e la vitalità del terreno vengono ottenute con mezzi naturali: "compost" prodotto da concime solido da cortile, materiale vegetale come fertilizzante, rotazioni colturali, lotta antiparassitaria meccanica e preparati a base di sostanze minerali e vegetali. Queste ultime costituiscono i cosiddetti "preparati biodinamici" a base di componenti animali (letame), vegetali (piante officinali) e minerali, da usare per il compostaggio e per l'irrorazione di suolo e piante. Gli scopi dunque dell'agricoltura Biodinamica sono: quelli di produrre alimenti di qualità il più alta possibile, nel rispetto della natura, della salute di uomini, piante e animali, promovendo e favorendo la fertilità e la vitalità del terreno in maniera del tutto naturale, sempre rispettando le qualità tipiche delle singole specie viventi. Quindi scegliere l'alimentazione Biodinamica significa dar valore alla propria salute e tutelare quella dei posteri, della Terra, dei suoi abitanti e del cosmo.

 

Il quadro normativo

L'agricoltura biologica in Europa è regolamentata da due normative comunitarie:

  • Reg. (CEE) n° 2092/91 (e successive modifiche e integrazioni)
  • Reg. (CE) n° 1804/99 Il primo è il documento più importante per quanto riguarda la storia di questo tipo di agricoltura, quello che ha regolamentato per la prima volta la produzione riconoscendola ufficialmente. È relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e all'indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari. Il regolamento del 1999 è una sorta di integrazione" al primo per quanto riguarda nello specifico le produzioni animali.

Nel giugno del 2007 è stato adottato un nuovo regolamento CE per l'agricoltura biologica, Reg. (CE) n° 834/2007, che abroga il Reg. (CEE) n° 2092/91 ed è relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici sia di origine vegetale che animale (compresa l'acquacoltura).

 

www.aiab.it

Gennaio 2009 - Le novità del Regolamento Ue sul biologico[1]



Al primo comma delle considerazioni iniziali si definisce finalmente in modo chiaro che:
La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali… che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori…”.

Obbligatorio:

  •  In etichetta l’utilizzo del marchio europeo per i prodotti che contengono almeno il 95% di ingredienti bio,
  • l’indicazione sulla provenienza delle materie prime:

Agricoltura Ue, se coltivate nell’Unione Europea;

Agricoltura non Ue, se coltivate in Paesi terzi;

Agricoltura Ue/non Ue, se coltivate in entrambi.

  • Informazioni che possono essere sostituite o integrate dall’indicazione di un Paese nel caso che tutte le materie prime agricole siano state coltivate in quel Paese, aprendo così la porta all’etichettatura d’origine, prevista solo per i prodotti tipici riconosciuti a livello europeo      ( DOP - Reg.CE 2082/92).
  • Cancellata l’etichetta per i prodotti con ingredienti bio tra il 70 ed il 95%,
  • si autorizza l’indicazione degli ingredienti biologici presenti nei prodotti non biologici.
  • Vincolato alla sola produzione biologica l’uso del termine “biologico” tradotto in 24 lingue, e delle sue abbreviazioni come “BIO” ed “ECO”.
  • Istituito un nuovo regime permanente d’importazione dai Paesi terzi, che possono così esportare sul mercato europeo, a condizioni identiche o equivalenti a quelle applicabili ai produttori dell'Ue.
    Si apre infine la possibilità di normare l’acquacoltura e la vitivinicoltura o prodotti specifici, come alghe e lieviti.
  • Ribadito l’assoluto divieto di utilizzo di ogm e dei prodotti derivati, lungo tutta la filiera, punto d’onore e di principio delle produzioni bio ma, prendendo atto della crescente diffusione delle colture ogm e della conseguente possibilità di contaminazione accidentale, stabilisce una soglia di tolleranza pari allo 0,9%. La stessa soglia ammessa per gli alimenti convenzionali, tollerata solo in presenza di contaminazione accidentale ed inevitabile, e non va assolutamente confusa con una quantità massima ammessa.

 

Al settore della ristorazione privata e collettiva toccherà aspettare fino al 2011, per vedere un regolamento del proprio comparto, nel frattempo gli Stati membri si regoleranno per conto proprio.


[1] da “Dal 2009 nuovo regolamento Ue sul biologico “ di Rosa Maria Bertino, Agrisole 11-20 febbraio 2008 -da  www.biobank - 

LEGISLAZIONE

qui  ci sono le leggi che regolamentano il settore

1.     L’approvvigionamento delle materie prime

 

Dal  produttore locale alla grande organizzazione oggi in Italia per avviare un attività di ristorazione o, semplicemente decidere di allargare l’offerta della lista con dei prodotti Bio non è un problema.

In Friuli ci sono organizzazioni di produttori locali come la Bio FVG  e la grande distribuzione è garantita dalla ventennale esperienza della  Ecor  di San Vendemmiano e la NaturaSi di Verona.

 

http://www.fvgbio.it

 

Sono un gruppo di agricoltori friulani che si dedicano alla coltivazione di frutta e verdura con metodo biologico regolarmente controllato e certificato.

Commercializzano direttamente i propri prodotti, confezionati in cassette e sacchetti, consegnati a domicilio instaurando un rapporto diretto tra il produttore e l'utente.

 

http://www.naturasi.it

L’azienda, che attualmente annovera cinquantasei Supermercati, comprende anche due Centri di Ristoro “NaturaSì Cucina Biologica” , tre negozi di vendita al dettaglio di carni e salumi biologici ed un Centro Benessere.
La presenza è omogeneamente distribuita nelle più grandi città del Centro-Nord Italia e, da qualche anno, anche in Spagna.

L’azienda opera in  Franchising.

 

http://www.ecor.it

Ecor è l’azienda leader in Italia nella distribuzione di prodotti biologici e biodinamici. Nata nel 1987, da un piccolo ma ambizioso progetto, oggi conta su un catalogo di oltre 3800 prodotti, su quasi 200 tra dipendenti e collaboratori e serve oltre 800 negozi di alimentazione naturale. La ricerca della qualità, il controllo della filiera dal campo allo scaffale e la costante attenzione ai risvolti etici caratterizzano l’ impegno a favore di una distribuzione di prodotti biologici sempre più garantita e sicura.

Associazione per l'Agricoltura Biodinamica - Sede Reg.le Friuli Venezia Giulia

                        Achille Minisini Cel.349 1252895  - Fax: 0432 232615

                                 Via Siracusa 75, 33100 Udine (UD)

  Effettuando delle consulenze di Catering nella Villa  Giacomelli in centro a Pradamano, anni fa ho conosciuto Achille,  persona semplicissima, mentre parla traspare la saggezza che madre terra, gli ha trasmesso nei lunghi anni di attività a contatto con i ritmi scanditi dal pianeta. Parlando con lui la sensazione che ti rimane è quella di una persona che è un tutt’uno con l’orto sperimentale dove,  all’interno del secolare parco della villa, mette a dimora le sementi.

 http://www.villagiacomelli.it/servizi.html